Il Bric Mindino (1879 m) è un’ampia montagna in gran parte boscosa che sovrasta la conca di Garessio sul lato nord-occidentale; su alcune carte e sulle paline escursionistiche è curiosamente nominato Bric del Monte Mindino. Presso la sua cima lo spartiacque tra le valli Tànaro e Casotto si divide in due rami, che vanno a racchiudere la Val Mongia.
I dolci fianchi del Bric Mindino sono coperti da enormi boschi, a prevalenza di castagno alle quote più basse, di faggio nella parte superiore. I boschi si aprono solo per lasciare scoperta la vasta area sommitale, caratterizzata da varie gobbe di erba, piccoli arbusti e rocce affioranti. La vetta è costituita da un cupolone erboso che emerge da un piccolo altopiano; è ben riconoscibile per via della presenza di una gigantesca croce in vetro, metallo e cemento, alta 25 metri e dotata di un potente impianto di illuminazione. La croce venne inaugurata nel 1969 per idea del parroco di Mindino, frazione di Garessio, in memoria di tutti i caduti in guerra. Una croce metallica più piccola (o meglio, di dimensioni normali) si trova qualche metro più in basso, affacciata sulla conca di Garessio e in direzione della Liguria.
Vista la sua posizione piuttosto isolata rispetto al resto delle Alpi del Marguaréis, il Bric Mindino è un balcone panoramico privilegiato, specialmente sulla Pianura Padana e sull’arco alpino fino almeno al Bernina. Bellissima anche la vista ravvicinata sulle vette più alte delle Alpi Liguri, dall’Antoroto al Mongioie e al Mondolé. Sul lato opposto, oltre i crinali del Monte Galero, del Monte Spinarda e del Monte Carmo, si vede il mare (con la Gallinara e la Corsica in lontananza) e, più ad est, l’Appennino Ligure e le Alpi Apuane. Per il vasto panorama e la facilità d’accesso (è raggiunto da sterrate e mulattiere da più versanti) il Mindino è una montagna frequentatissima in tutte le stagioni: dalla primavera all’autunno si sale a piedi, in mountain bike o in motocross, in inverno con le ciaspole o con gli sci.
Il contrafforte nord del Bric Mindino si allunga per altri 2 km circa a quote piuttosto elevate, fino allo spallone di Piano Stopè (1756 m); sul versante nord di questo avancorpo si trovano gli impianti sciistici di Saint Grée, che negli anni ’80 ospitarono i mondiali di sci alpino. Oggi la località turistica di Saint Grée versa in un inesorabile declino, e appare assolutamente desolante: palazzoni e palazzette completamente abbandonati, addirittura invasi dai rampicanti.

1. Dalla Colla di Casotto